Antico Egitto: l'ultimo segreto della Sfinge


C'è forse una progettazione astronomica nella dimensione e posizione della Sfinge, rivelata (dicono alcuni) dalla posizione del Sole agli equinozi di primavera e autunno. 


Secondo il Ministero delle Antichità egiziano la Sfinge possiede un "distintivo astronomico" che si rivela all'equinozio di primavera: la prova definitiva l'ha data il Sole, che il 19 marzo scorso (l'ultimo giorno d'inverno) è tramontato esattamente sulla spalla destra della gigantesca struttura con corpo di leone e testa umana (androsfinge). Il fenomeno si ripete due volte l'anno, agli equinozi di primavera e autunno.
La Grande Sfinge di Giza, è stata costruita tra il 2558 e il 2532 avanti Cristo nella piana di Giza adiacente alle Grandi Piramidi. È lunga 73 metri, larga 19 e alta circa 20, con la testa che si innalza per altri 4 metri: posta davanti alla piramide di Chefren per proteggerla, il suo volto potrebbe proprio essere quello di Chefren.
Molti archeologi sostengono invece che la sua posizione sia casuale, dovuta esclusivamente all'esistenza di una collinetta di calcare che è stata modellata a Sfinge. Ma in una nota del Ministero delle Antichità egiziano si legge che «il fenomeno osservato al tramonto del 19 marzo dimostra che quegli archeologi hanno torto quando affermano che gli antichi egizi avrebbero realizzato la sfinge da un casuale affioramento roccioso».


Se l'ipotesi della casualità fosse sbagliata, bisognerebbe anche considerare che l'affioramento doveva essere molto più grande di ciò che oggi si osserva, e che sia stato lavorato sapientemente per ottenere l'effetto celeste osservato durante gli equinozi: «Una dimostrazione delle elevate conoscenze scientifiche del popolo egizio», conclude il Ministro delle Antichità. 

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